La tecnica della ricchezza

Nel caso in cui tutte le tecniche finora, spiegate con tanta pazienza, non abbiano funzionato, nel caso in cui, diciamo, magari, non vi vada di stare a perdere tempo con lo studio di tutti I tipi di donne che potreste incontrare o, nel caso siate proprio brutti, quindi comunque sia, tecniche o no, applicazione o meno, non avete speranze il Samot’s Blog vi mette a conoscenza dell’unica tecnica testata al 100% la “Tecnica della ricchezza”.
Ovviamente non di tratta di ricchezza interiore o altre cavolate spirituali, quella di cui parliamo e’ la ricchezza materiale, fatta di soldi e proprieta, in alternativa, ma un po’ retro’, oro e gioielli.
Questa e’ l’unica tecnica di cui mi sento di affermare che non fallisce mai, ma, veniamo alla tecnica.
In primo luogo dobbiamo diventare ricchi, siamo gia’ ricchi?quanto? e importante sapere quanto, perche’ “ricchi” normali non basta, ci sarebbe ancora un margine di donne che potrebbe dirci no, quindi dobbiamo cercare di stare almeno tra le prime 7/8000 persone piu’ ricche del mondo (regnanti esclusi, con loro non vale!).
Quindi rimbocchiamoci le maniche e lanciamoci nel fantastico mondo del business, e’ abastanza semplice, aprite un attivita’, vendete qualche prodotto fatto da altri e nel frattempo risparmiate, poi, una volta capito il brand che tira, andate in banca chiedete un prestito e iniziate a fabricarvi I vostri prodotti da soli, aprite un altro punto vendita, registrate marchio e logo e iniziate a dare il marchio in franchising. Registrate prodotti marchi e quant’altro in tutto il mondo e aprite filiali in europa asia e americhe, se vi va’ pure in africa.
Comprate qualche media e diversificate la produzione et voillat, siete ricchi, affidate tutto a managers pescecani e figli di cane assicurandovi di incastrarli per bene pagandoli in parte con azioni societarie (nel frattempo vi eravate ovviamente quotate in borsa) cosicche’ nel fare il loro interesse facciano anche il vostre e dedicatevi alle donne.
Ora, una volta schifosamente ricchi, la pratica, risulta, di parecchio semplificata!
Comprate una manciata di casette tra cui almeno una al mare una in campagna e una in montagna, ma qui, la vostra immaginazione puo’ spaziare e, I gusti sono gusti.
Fatto? Bene.
Finito, ora potete andare dove volete, sedervi magari in un bel bar all’aperto in una domenica di sole (ma pure durante la settimana, tanto non avete piu’ niente da fare), prendervi un bel cappuccino e cornetto, se e’ mattina, o un drink se e’ pomeriggio e scegliere.
Bastera’ infatti scegliere una delle passanti che ci piace, a questo punto ci alziamo, ci avviciniamo e le diciamo:
-Ciao, forse tu non ci crederai ma sono una delle 7000 persone piu’ ricche del mondo, vabbe’ 7999 esimo per la precisione, ma la tecnica diceva 7/8 mila, e vorrei pranzare con te, in alternativa potremmo prendere mio aereo e andare in montagna o al mare o dove ti pare, pago tutto io e non ti preoccupare per il tuo lavoro, al massimo compro la tua azienda, e stai tranquilla che non ti licenzio, pero’, pensavo che magari prima potremmo conoscerci un po’ meglio e andare a mangiare una cosetta
generalmente funziona, se lei non vuole potete cercare di corromperla con soldi o gioielli, con un lavoro in televisione o altro, non e’ molto carino ma e’ efficace.
Detto cio’ avete raggiunto l’obbiettivo, purtroppo pero’ questa tecnica presenta notevoli difficolta’.
La prima fase infatti dura da un minimo di 2 anni (i.e. Renato Soru, che tra l’altro era gia’ ricco) ad un massimo infinito.
Molti infatti si perdono nella prima fase, o non capiscono quando fermarsi, il che e’ deleterio per la tecnica e per la vita e, cosi’ rimangono sempre a fare soldi senza usarli correttamente (per esempio buttandosi in politica e perdendo cosi’ anche la donna che avevano prima per barbuti filosofi/politici ad esempio).
Un altro problema e’ che magari, invece vi siete troppo concentrati sull’obbiettivo tecnica e per ragiungere lo stato
di “ricco” ci avete impiegato troppo poco, il che in genere comporta visite della finanza, tempo perso in galera e il rischio di perdere quanto fatto fino a quel momento, quindi dovete impiegarci il tempo giusto, io direi che 6/7 anni possono andare bene.
Nota bene, questa e’ una delle poche tecniche asessuate, funziona infatti sia se usata da uomini che da donne, quindi se una miliardaria arriva da voi e vi offre di coprirvi d’oro per un po’ di sesso, vabbe’, anche se non e’ proprio stupenda passateci sopra e pensate ai vantaggi!

la ragazza lesbica

Cammini per la strada e ancora non sai quello che sta per succederti, entri in un locale, magari con un amico e, ti prendi un drink.
Magari e’ un locale un po’ alternativo, musica, arte, si respira ovunque un aria di “cultura”.
Cosi’ visto che c'e' tutta questa “cultura” tu fai finta di niente e per un po’ eviti di guardare spudoratamente tutte le donne del locale, anzi, fai il vago e con noncalanche ma, anche con il tuo drink, vai a vedere la temporanea esposizione.
Nulla di che, ti siedi e fingi un po’ di riflettere sull’utilita’ dell’arte, chi ti vede pensa sicuramente che tu stia facendo una valutazione mentale oggettiva delle opere appena viste, mentre a te l’unica cosa che ti viene in mente e’:
Ma come si fa’ a fare degli sgabelli tanto scomodi!
Comunque, hai un bel sorriso modello “io di arte la so’ lunga” e te ne freghi altamente.
Ti metti al lavoro e molli il tuo amico al suo destino, amaro, visto che e’ appena stato abbordato da una delle opere d’atre, un quadro astratto con i piedi e tendenze polipose.
Ora sei in piedi e inizi a guardarti intorno, una ragazza brutta qui, una li, un gay, un gay? Vabbe’ se proprio dovesse andare male…
Comunqe ti sposti di stanza e trovi che so’ un bel prodotto, piu’ che accettabile, discreto, capelli corti, mora, insomma sai quello che devi fare e lo fai:
-ciao, che ne pensi di questi quadri?
-conosci l’artista?
-ah neanche io pero’ insomma alcuni mi piacciono alcuni no, per esempio quello
etc etc
qualche riflessione idiota ma efficace, tipo:
-non sono un esperto di arte e soprattutto l’astrattismo non so’ come giudicarlo, il mio unico parametro e’:"e’ un oggetto che vorrei avere in casa mia?"
se si e’ una buona opera, se no, no.
lei ride scherza etc etc
un drink?
Ovviamente si, e allora andiamo al bar, con fare disinvolto gurdi il barista cercando di fargli capire che:
Dovrebbe salutarti anche se non ti conosce,
Dovrebbe chiederti se vuoi “il solito” anche se non sa cosa ti piace,
Dovrebbe farti un negroni o un mojito a seconda che siamo in inverno o estate, ammazza bravo proprio I miei preferiti!
Dovrebbe dirti:”non c’e’ problema” quando cerchi di pagare per te e per lei (quest’ultimo punto e’ proprio il piu’ ostico da fargli capire telepaticamente)

Ma niente.

Lo stupido barista ti chiede che vuoi e ovviamente e’ inverno ma hanno finito il Martini rosso e tanto per gradire I prezzi dei cocktails sono aumentati in maniera vergognosa dall’ultima volta che siete stati li, circa un anno fa’, vabbe' non e' ieri, ma che c’entra?
Notate anche un legero sorriso 27 nel barista:sadismo, mentre riuscite perfettamente a visualizzare il messaggio che lui vi manda telepaticamente:”tanto ti andra’ male”
Maledetto barista, sorriso 14 “sicuro di se” associato ad un bel “vedremo”!

Lei comunque e’ simpatica continuano le chiacchiere e finite chesso’, magari su un divanetto, magari sempre piu’ vicini e, magari adesso e’ il momento di proporre di andare da qualche altra parte quando LEI:
- Guarda prima che magari pensi chissacche’ volevo solo dirti che sono lesbica
-ah, neh che centra io non e’ che pensassi chissa’ che
maledetta malafede, sempre te, sempre con me!
- no magari pensavi che poi, sai si chiacchiera, sei simpatico, sei anche belloccio eheh pero’ quella e’ la mia fidanzata
di male in peggio e poi "belloccio a chi"?
Ecco il punto e’ che io, ci ho messo anni per rendermi conto che le ragazze lesbiche, in generale, sono brutte, anni, in cui fantasticavo cose a tre con bellissime ragazze e pensavo fossero desideri impossibili!
Poi finalmente ho conosciuto un sacco di ragazze lesbiche e I miei sogni giovanili si sono infranti contro una cruda realta’, le lesbiche sono brutte.
Se sono carine, magari sono bisex, ma lesbiche proprio e, carine, no, non vale, e’ scorretto!io mi sono costruito una personalita’ intorno alla certezza che certe cose accadono solo nei film porno o nelle mie piu’ recondite fantasie, mentre invece ora, amara verita’ so che esitono lesbiche carine.
D’altronde provarci con una lesbica vera e’ errato, e’ una delle regole fondanti la vita di un Samot, se e’ lesbica non verra’ con voi, se volete provarci fatelo, ma e’ come correre con la faccia protesa in avanti verso un palo della luce, vi schianterete contro qualcosa di piu’ duro di voi.

Guardate il vostro amico, che sta cercando rifugio nel bagno, ancora inseguito dal quadro con i piedi, e vi dirigete verso l’uscita.

Passate il lungo corridoio e prima dell’uscita, sulla destra, c’e’ il “vecchio” barista che mentre lucida un bicchiere vi guarda con un ghigno di soddisfazione.
Voi ricambiate lo sguardo e tirate fuori il telefonino facendo finta che qualcuno vi stia chimando e facendovi sentire:
-allora passo a casa tua tra 10 minuti, ma c’e’ anche Michela?e poi dormiamo tutti li?
Bene a tra poco

E vabbe’ forse la serata e’ andata male ma dare soddisfazione a sto malefico barista mai!

Frasi che mi sono state dette mentre facevo sesso e che mi sono rimaste impresse
In grassetto le eventuali risposte, mentre il resto e’ un puro commento o la descrizione della scena in cui si stava svolgento al momento.

Nota bene le frasi non sono in ordine cronologico, l’ordine e’ dettato unicamente dal mio ricordo.


Scena: sul divano, pomiciata spinta e inizio della fase sesso
LEI:
Mi ecciti tantissimo
Nulla di strano, solo che a queste frasi non si sa mai cosa replicare, quindi sono rimasto zitto cercando di non vedere la scena dal di fuori.

Scena: camera da letto, io sotto lei sopra, fase di sesso quasi conclusiva
LEI:
Fammi male!!
Farti male? Vabbe’ ci provo...schiaffetto leggero su una natica
LEI:
di piu’!!!!
caffone sulla natica con moderata energia
LEI:
di piu’!!!
e che cazzo allora ti devo pistare di botte?
Ceffone potente sulla natica, sempre la stessa, cosi’ ti impari!
LEI:
aio, troppo forte
o porca miseria, andro’ ai pazzi prima o poi

scena: io nel letto con qualche piccolo porblemino di erezione...ehm capita
LEI:
piu’ non ti si alza piu’ mi eccito!
?????

scena:letto, raggiunto l’orgasmo all’unisono, bello, nel letto sudati ci si sta’ riprendendo dalle passate faiche ma si e’ ancora “incastrati”
LEI:
hai finito?
A parte il fatto che non e’ carino dire “hai finito”, mica sono una macchina! E poi SI, ebbene si, anche a me e’ piaciuto e anche io ho raggiunto l’orgasmo!

Scena:letto si fa sesso, lei e’ all’apice della goduria, o almeno cosi sembra
LEI:
mettimi come ti pare!
Che vuol dire? A testa in giu? A pecora? Girata?incomprensibile!

Scena: letto , appena finito di fare sesso
LEI:
ahahahahah
che hai? Perche’ ridi?
Rido sempre quando vengo!
Ah....
Quindi l’altro giorno non sei venuta....

Scena: salone, quasi nudi su un divano
LEI
Facciomolo qui vabbene
Anzi no, per terra
Ok
...
aio, mi da fastidio la moquette
...
meglio se sto’ io sopra
ok
ecco adesso mi fanno male le ginocchia
andiamo sul letto?
Si dai sul letto!

Scena: letto
LEI
Che fai?
Questa domanda si e’ presentata in un sacco di occasioni diverse, ma difficilmente faccio cose cosi’ complicate che non si possano capire con un minimo di immaginazione, quindi le ipotesi che ho formulato sono le seguenti:
a) lei ha capito perfettamente cosa vogliofare e non vuole, quindi me lo fa’ notare
b) lei ha capito perfettamente cosa vogliofare e lo vuole, quindi me lo fa’ notare
c) lei non ha veramente capito cosa voglia fare e quindi e’ stupida.
Dalle ipotesi formulate risulta evidentemente che non vi e’ soluzione a questo tipo di domande, quindi se vi capitasse mai di sentirvela rivolgere continuate a fare quello che stavate facendo incuranti, almeno finche lei non sara’ un po’ piu’ esplicita.

Scena:letto, lei ha appena raggiunto l’orgasmo, o almeno cosi’ sembra, io ancora no...
LEI: ma non puoi fare tutti questi movimenti con la ferita che hai!
E mi sfila...
Ehm ma se la ferita mi faceva male neanche iniziavo... !!!

Prima o poi continua
ieri durante una discussione con delle ragazze, incentrata sul ruolo della donna, sulla sua capacità di relazione con il maschio e sule varie tecniche possibili di abbordaggio, ho fatto mie alcune tue teorie chiaramente ed esaustivamente esposte nei tuoi saggi.
devo ammettere che le pulzelle, da prima un pò esterefatte si sono dovute rassegnare di fronte alla completezza e inattaccabilità delle teorie da te formulate e da me, spero, sapientemente esposte.
Con questa mia voglio solo onorare i tuoi diritti d'autore e ringraziarti per il notevole contributo da te offerto nello studio del mondo femminile e non.
oltretutto l'altro ieri , durante un incontro finanziario, trovandomi a discorrere di cose che non avevo mai sentito e di cui non sapevo nulla , ho utilizzato la "tennica" più avanzata da me conosciuta ,per uscire da situazioni di pericolo: IL P A V O N E !!!!!!!!!!!
è bastato aprire la coda e tutti sono rimasti estasiati e il mio incontro è stato un successo!!
grazie !
ciao


Il gentile autore della sovrastante lettera (che restera' anonimo per ovvie reagioni di privacy {va bene cosi' leo?}) e' un esempio lampante di buon utilizzo della tecnica del pavone!
l'utilizzo della "tecnica delle tecniche" ossia parlare con donne delle tecniche e delle classificazioni di donne non ho ancora capito bene se funzioni!

samot posta del cuore

Caro Samot,
Sono un assiduo lettore del Samot’s Blog.
Dopo mesi di intenso studio delle varie tecniche e dei vari tipi di donne sono stato invitato ad un party privato.
Finalmente, ho pensato, l’occasione giusta per mettere alla prova quello che ho imparato.
Purtroppo non sono un adone, ma neanche un rospo riluttante, ma, non importa, perche’ con le “samot tecnice” riusciro’, stasera, anche io a rimorchiare!
Cosi’ armato di penna, un foglio stropicciato in tasca (per eventualmente scriverci un numero di telefono) e, un set di 14 sorrisi sperimentati mi sono recato a casa del mio amico alla festa.
Appena entrato ho fatto finta di niente, mi sono aggirato per la festa con il sorriso numero1 “da parata” e ho cercato la femmina piu’ adatta (“…sceglierne sempre una sola su cui concentrare le attenzioni…”).
Siccome la festa era ben fornita e, siccome io avevo dalla mia le tecniche ho scelto la piu’ fica.
Visto che c’era un buffet ho pensato di utilizzare la tecnica del cibo, quindi mi sono avvicinato al tavolino ad aspettare che si avicinasse.
Niente, dopo 30 minuti di attesa al tavolino mi ero mangiato 40 pizzatte ed altrettanti tramezzini, ma lei chiacchierava con degli amici.
Con la pancia strapiena mi sono preso un paio di bicchieri di vino per farmi coraggio e, quando per un attimo lei e’ restata sola mi sono avvicinato.
Dopo le presentazioni di rito pero’ non aspevo piu’ che dire e mi sono rifugiato nella tecnica del pavone.
Purtroppo pro’ il silenzio non si rompeva e nulla accadeva, allora ho pensato di utilizzare la tecnica del treno anche se stavamo in una casa e le ho detto che facevo il giornalista.
Lei ha cominciato a tempestarmi di domande sulla politica e io imbarazzato mi sono di nuovo rifugiato nel Pavone…
Non sapevo piu’ che fare e le ho detto che ero fidanzato (dall’omonima tecnica) al che’ lei un po’ sorpresa mi ha chiesto se ero inamorato.
Ovviamente le ho risposto che “effettivamente sono in un momento di difficolta’”.
Ma lei?niente, cerca di sfuggirmi guardandosi intorno, allora io disperato decido di utilizzare la tecnica dell’insistenza e la marco stretto per tutta la sera.
Lei ormai e’ piu’ esplicita e mi caccia ogni volta che mi vede!
Ma non sa’ che ho ancora un arma, la tecnica dell’ingratitudine, cosi’ inizio ad insultarla sperando che lei un giorno mi richiami, finche non arriva un brutto e grosso ceffo che dice di essere il suo ragazzo e mi da’ un pugno.
Caro samot, ecco questa e’ la mia storia, cosa ho sbagliato?
Perche’ le meravigliose tecniche non hanno funzionato?

Lettera firmata

Caro mister XXX,
La tua lettera e’ un ottimo spunto per segnalare come non utilizzare il samot blog, ma analiziamo gli errori.
Primo, se sei brutto o bruttino quando isoli la tua preda non puoi scegliere la piu’ figa, secondo dovevi assicurarti che non fosse fidanzata, in unltimo una donna una tecnica!
No centoventi tecniche tutte insieme!
Alcune poi sono completamente fuori luogo, per la tecnica del treno.serve un treno!
Insomma caro XXX apprezzo il tuo impegno, ma devi ancora studiare!

noia e tedio

Sala computer,
Noia.
Trenta persone circa accanto a me digitano freneticamente informazioni veicolate tramite il calcolatore verso tutto il mondo.
Alcune informazioni invece rimangono qui, salvate.
Effettivamente noia.
Guardo il monitor… niente.
Guardo a destra del monitor uff un cinese, o sembra un cinese, co’ sti orientali si fanno sempre delle figuracce tremende, comunque… tedio, noia.
Guardo a sinistra del monitor, uff, postazione vuota, come sfondo un brutto essere di sesso maschile fortunatamente di spalle.
Alla mia totale destra?un francese che non la smette di chattare in “francese”.
Alla mia totale sinistra una ragazza spagnola che prima mi ha salutato (segno inequivocabile del fatto che, almeno lei, mi conosca)
La spostare coda dell’occhio per capire perche’ non me la ricordi.
Ok perche’ e’ brutta.
Mmmmm quanto e’ brutta! Uffa ma perche’ una cosi’ brutta proprio accanto a me!
Vabbe’ faccio finta di stiracchiarmi un po’ e ruoto volontariamente a destra e a sinistra per vedere se c’e’ qualche situazione interessante .
Niente.
Vabbe’ allora mostro infernale che mi attanagli standomi cosi vicina

-che hai fatto queste vacanze?

-sono stata a casa, in spagna

ah (interessante)

-e tu

-io sono stato qui

-maddai

ora comincia con la solita storia:”ma come mai sei stato qui e che hai fatto e com’e’ southampton a natale etc etc”
infatti

-ma come mai non sei tornato a casa dalla tua famiglia?

Perche’ mi sono cacciato in questa situazione!!!ah gia’ tedio, noia
Vabbe’ cerchiamo di rendere utile la conversazione

-Che fai stasera?

-Niente perche’ non facciamo qualcosa insieme?
-No intendevo che fate con gli altri spagnoli? In particolare quella ragazza bionda che non era niente male e che non ho piu’ visto?

(l’ultima parte del discorso purtroppo e’ rimasta in gola)

-ahhhhhh (delusa) no, non facciamo niente credo, forse martedi’ una festa comunque ti faccio sapere

-ok

tedio, noia

essere un samot

Essere un samot richiede esperienza ed applicazione, oggi vedremo quali sono I requisiti minimi che un Samot deve sempre avere con se per essere considerato tale.
In primo luogo il buon Samot deve avere una buona gamma di sorrisi catalogati e testati da sfoggiare nelle piu’ disparate situazioni.
Per crearsi un buon “book” di sorrisi bisogna quindi premunirsi di, almeno, uno specchio.
Trovato lo specchio bisogna provare almeno I primi tre sorrisi base, che sono:

Il sorriso ammiccante: questo sorriso deve trasmettere un messaggio del tipo “ci siamo intesi”.

Il sorriso da parata: da usare in tutte le situazioni difficili e che lascia intendere che “apprezzo moltissimo quello che stai dicendo e sono profondamente colpito dal tuo acume”, ovviamente si usa questo sorriso quando non si ha la piu’ pallida idea di cosa l’altra persona stia dicendo (il fatto che il nostro beneamato cavaliere nazionale usi questo sorriso non fa’ di lui un Samot, poiche’ egli, posside in effetti solo questo).

Il sorriso imbambolato: molto importante e forse il piu’ difficile dei tre da simulare deve trasmettere ammirazione profonda e grande interesse. Consiglio vivamente di provare a lungo questo sorriso poiche’ e’ facile scadere nel “sorriso demente” modello bamcino di 6 mesi che guarda le api di plastica volteggiare sopra la culla o nel “sorriso deferente” modello Berluconi quando incontra Putin o Bush (molto simile al bambino che guarda le api…)

Questi sono ovviamente solo I sorrisi “base” che ogni aspirante Samot deve possedere ma, un vero samot ha in realta’ una ben piu’ ampia gamma di scelte possibili, quindi generalmente I sorrisi vengono numerati per fare in modo di richiamarli piu’ velocemente nel caso di necessita’.
Un buon Samot deve avere almeno una ventina di sorrisi testati ed approvati a portata di mano per cavarsi di impaccio da ogni situazione, mentre, un samot professionista non ne ha meno di trenta!

La seconda cosa che un buon Samot deve sempre avere con se e’ un prontuario mentale di “frasi funzionanti”.
Una frase funzionante e’ una frase che e’ stata usata in passato per approcciare una ragazza o in un momento di difficolta’, sempre con una ragazza, e che ha sortito effetti positivi tipo, adescamento della fanciulla in questione e/o fine di un imbarazzante silenzio.
Un carnet di frasi pronte e’ sempre comodo, non e’ infattti affatto necessario cercare ogni volta, con ogni ragazza, di tentare nuove strade o parlare di cose che non conosciamo, quindi se c’e’ un argomento che abbiamo gia’ trattato con un altra e ha funzionato, memoriziamolo e riutiliziamolo quando possibile.
Anche qui esistono pero’ degli standards minimi, ogni ragazzo deve,infatti, almeno avere tre argomenti validi di discussioni che interessino l’eventuale preda per considerarsi un Samot.
Se infatti il vostro argomento di punta fosse solo chesso’ la colorazione delle ceramiche degli antichi etruschi e, questo argomento avesse funzionato con una archeologa, non e’ detto che se riutilizzato, magari con una valletta televisiva, possa altrettanto efficace.
Le donne infatti, come spiegato nel resto del sito si distinguono in parecchie categorie, ognuna delle quali con delle sottodivisioni successive.
Un Samot professionista, ovviamente, ha una frase per ogni tipo di donna, o comunque un discorso pronto che possa interessare un macrogruppo di donne.
Per ogni “discorso funzionante” poi bisogna avere almeno due interpretazioni differenti, il che effettivamente fa di voi anche un po’ degli attori.
Ogni discorso deve poter essere infatti elaborati in maniera ironica o formale a seconda dell’interlocutrice, un discorso funzionante recitato in maniera ironica con una “ragazza seria” limita molto le vostre canches!!!!

In unltimo, ma non ultimo per importanza un buon Samot ha sempre con se un penna.
Questo perche’ se vi trovate in una situazione di approccio volante potete fornire alla vostra preda I vostri dettagli, quali il numero di telefono (sopra scriveteci comunque sempre il vostro nome).
Il vero Samot infatti difficilmente usa biglietti da visita o altre tecniche scontate che rivelerebbero subito la sua natura di sciupafemmine.
Ovviamente il Samot professionista ha “anche”,sempre con se, almeno un biglietto da visita formale da utilizzare con persone che apprezino.
Ma torniamo alla penna, perche’ solo la penna?
Come detto in precedenza il vero Samot non rivela mai la propria essenza, quindi avere una penna e’ una cosa plausibile, avere una penna e un block-notes per laciare il proprio numero no.
Molto piu’ efficace e’ sfoggiare la penna e darsi da fare per cercare un pezzo di carta; in questo modo la ragazza pensera’ che voi non avevato affatto pensato preventivamente che fosse una possibilita’ scambiarsi il numero e che anzi ora vi troviate in difficolta per lei e, sempre per lei, vi stiate dando da fare per trovare qualcosa su cui scrivere.
La tecnica base infatti prevede che preventivamente non si dica assolutamente che le vogliamo dare il nostro numero, altrimenti lei potrebbe chiederci di dirglelo e basta per poterselo scrivere sul telefono cellulare, mentre noi vogliamo che lei abbia il nostro fogliettino con nome e numero, cosicche’ poi, almeno per buttarlo dovra’ ripensare a noi (mentre il numero nel cellulare rimarra’ ignorato per anni e alla fine cancellato perche’ non associato a persona di cui si ha ricordo)

Questo il kit base del buon samot, quindi, chi volesse appartenere alla ristretta cerchia del Samot club internatiional… si inizi ad allenare!