essere un samot

Essere un samot richiede esperienza ed applicazione, oggi vedremo quali sono I requisiti minimi che un Samot deve sempre avere con se per essere considerato tale.
In primo luogo il buon Samot deve avere una buona gamma di sorrisi catalogati e testati da sfoggiare nelle piu’ disparate situazioni.
Per crearsi un buon “book” di sorrisi bisogna quindi premunirsi di, almeno, uno specchio.
Trovato lo specchio bisogna provare almeno I primi tre sorrisi base, che sono:

Il sorriso ammiccante: questo sorriso deve trasmettere un messaggio del tipo “ci siamo intesi”.

Il sorriso da parata: da usare in tutte le situazioni difficili e che lascia intendere che “apprezzo moltissimo quello che stai dicendo e sono profondamente colpito dal tuo acume”, ovviamente si usa questo sorriso quando non si ha la piu’ pallida idea di cosa l’altra persona stia dicendo (il fatto che il nostro beneamato cavaliere nazionale usi questo sorriso non fa’ di lui un Samot, poiche’ egli, posside in effetti solo questo).

Il sorriso imbambolato: molto importante e forse il piu’ difficile dei tre da simulare deve trasmettere ammirazione profonda e grande interesse. Consiglio vivamente di provare a lungo questo sorriso poiche’ e’ facile scadere nel “sorriso demente” modello bamcino di 6 mesi che guarda le api di plastica volteggiare sopra la culla o nel “sorriso deferente” modello Berluconi quando incontra Putin o Bush (molto simile al bambino che guarda le api…)

Questi sono ovviamente solo I sorrisi “base” che ogni aspirante Samot deve possedere ma, un vero samot ha in realta’ una ben piu’ ampia gamma di scelte possibili, quindi generalmente I sorrisi vengono numerati per fare in modo di richiamarli piu’ velocemente nel caso di necessita’.
Un buon Samot deve avere almeno una ventina di sorrisi testati ed approvati a portata di mano per cavarsi di impaccio da ogni situazione, mentre, un samot professionista non ne ha meno di trenta!

La seconda cosa che un buon Samot deve sempre avere con se e’ un prontuario mentale di “frasi funzionanti”.
Una frase funzionante e’ una frase che e’ stata usata in passato per approcciare una ragazza o in un momento di difficolta’, sempre con una ragazza, e che ha sortito effetti positivi tipo, adescamento della fanciulla in questione e/o fine di un imbarazzante silenzio.
Un carnet di frasi pronte e’ sempre comodo, non e’ infattti affatto necessario cercare ogni volta, con ogni ragazza, di tentare nuove strade o parlare di cose che non conosciamo, quindi se c’e’ un argomento che abbiamo gia’ trattato con un altra e ha funzionato, memoriziamolo e riutiliziamolo quando possibile.
Anche qui esistono pero’ degli standards minimi, ogni ragazzo deve,infatti, almeno avere tre argomenti validi di discussioni che interessino l’eventuale preda per considerarsi un Samot.
Se infatti il vostro argomento di punta fosse solo chesso’ la colorazione delle ceramiche degli antichi etruschi e, questo argomento avesse funzionato con una archeologa, non e’ detto che se riutilizzato, magari con una valletta televisiva, possa altrettanto efficace.
Le donne infatti, come spiegato nel resto del sito si distinguono in parecchie categorie, ognuna delle quali con delle sottodivisioni successive.
Un Samot professionista, ovviamente, ha una frase per ogni tipo di donna, o comunque un discorso pronto che possa interessare un macrogruppo di donne.
Per ogni “discorso funzionante” poi bisogna avere almeno due interpretazioni differenti, il che effettivamente fa di voi anche un po’ degli attori.
Ogni discorso deve poter essere infatti elaborati in maniera ironica o formale a seconda dell’interlocutrice, un discorso funzionante recitato in maniera ironica con una “ragazza seria” limita molto le vostre canches!!!!

In unltimo, ma non ultimo per importanza un buon Samot ha sempre con se un penna.
Questo perche’ se vi trovate in una situazione di approccio volante potete fornire alla vostra preda I vostri dettagli, quali il numero di telefono (sopra scriveteci comunque sempre il vostro nome).
Il vero Samot infatti difficilmente usa biglietti da visita o altre tecniche scontate che rivelerebbero subito la sua natura di sciupafemmine.
Ovviamente il Samot professionista ha “anche”,sempre con se, almeno un biglietto da visita formale da utilizzare con persone che apprezino.
Ma torniamo alla penna, perche’ solo la penna?
Come detto in precedenza il vero Samot non rivela mai la propria essenza, quindi avere una penna e’ una cosa plausibile, avere una penna e un block-notes per laciare il proprio numero no.
Molto piu’ efficace e’ sfoggiare la penna e darsi da fare per cercare un pezzo di carta; in questo modo la ragazza pensera’ che voi non avevato affatto pensato preventivamente che fosse una possibilita’ scambiarsi il numero e che anzi ora vi troviate in difficolta per lei e, sempre per lei, vi stiate dando da fare per trovare qualcosa su cui scrivere.
La tecnica base infatti prevede che preventivamente non si dica assolutamente che le vogliamo dare il nostro numero, altrimenti lei potrebbe chiederci di dirglelo e basta per poterselo scrivere sul telefono cellulare, mentre noi vogliamo che lei abbia il nostro fogliettino con nome e numero, cosicche’ poi, almeno per buttarlo dovra’ ripensare a noi (mentre il numero nel cellulare rimarra’ ignorato per anni e alla fine cancellato perche’ non associato a persona di cui si ha ricordo)

Questo il kit base del buon samot, quindi, chi volesse appartenere alla ristretta cerchia del Samot club internatiional… si inizi ad allenare!

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