La tecnica della Carbonara

Le tecniche di gruppo sono poche e, in generale non funzionano.
In compagnia infatti non si riesce quasi mai a cacciare, tant’e’ che il motto, all’entrata di un qualunque locale, festa o quant’altro, dovrebbe essere sempre: Sparpagliamoci.

Tuttavia, per i fanatici del gruppetto, esiste una tecnica che vi permettera’ di far svoltare una serata che si prospetta una partita di biliardo all’italiana (solo palle e birilli senza buche…).
Questa tecnica e’ stata ampiamente sperimentata ed ha sempre dato i sui frutti, che consistono nella conoscenza di donne, purtroppo non garantisce il successo immediato, ma solamente l’apertura di nuovi canali e conoscenze.
Se infatti fate una classica uscita “uomini”, ossia, amici, finirete generalmente in un pub o a mangiare una pizza o a cena fuori, insomma il concetto e’ì che sarete sempre solo uomini!
E parlerete di donne.
E’ sempre cosi’!
Si parla del piu’ o del meno per circa sei sette secondi, lavoro, 2 secondi, tempo libero o sport, 5 secondi, il resto della serata si parla di:
quella che e’ una zoccola, quell’altra che si e’ rifatta il petto etc etc
e a lamentarsi del fatto che ci sono poche donne (o, che c’e’ sempre la stessa se siete sposati o fidanzati!).
ora, invece di lamentarvi agite e, usate la tecnica della Carbonara!
La serata non sara’ piu’ la stessa!

Sempre piu’ frequentemente infatti anche le ragazze tendono ad uscire in gruppetti di sole donne.
Sono le uscite “senza uomini”, tra amiche appunto, cruccio e rovina di tutti i fidanzatini italiani e non.
Come nei gruppi di uomini, anzi diversamente dai suddetti, in questi gruppi sono gli gli uomini i soggetti principali di tutte le discussioni (ovviamente noi parliamo di donne, come gia’ detto…).
Quindi, siccome il testosterone e’ alto noi dobbiamo per forza di cose approfittarne.
Gia’, ma come? E’ paradossale ma, spesso mi capita vedere tavoli di uomini accanto a tavoli di sole donne e non viene scambiata neanche una parola in comune. Generalmente il massimo che si fa’ e’ qualche apprezzamento, che risulta 9 volte su dieci, o volgare o inopportuno, comunque non atto a favorire la conoscenza.
Allora che fare?

Segue una breve descrizione di come con G, G secondo e A usammo qualla che da allora e’ definita la famosissima e temutissima TECNICA DELLA CARBONARA

Location: sardegna, bar in riva al mare, tavolo occupato da Samot, G, G secondo (cioe’ Guido, per distinguerlo dal primo G di Giorgio) e A (a questo punto Andrea). Al tavolo accanto tre ragazza che saranno indicate come S (stupenda) C(carina) C (cesso).

Correzione, per con creare confusione, al tavolo accanto S (super fica) F(fica) C (cesso, cara C a te questo soprannome non te lo leva nessuno!)

La nostra discussione procede sui perche’ della vita, sui perche’ non ce la danno e sui perche’ siamo cosi’ ceretini da non rompere il ghiaccio e dire qualcosa.
Dopo estenuanti discussioni in cui vengono vagliate tutte le strategie possibili per allacciare una conversazione, tra cui:

-facendo finta di girarsi dare un cazzotto in faccia a C (tanto C si e’ capito che non interessa a nessuno) e sfruttare le scuse per presentarsi e conoscere S e F

-rovesciare il coktail che si sta’ bevendo addosso a C e poi come sopra

-corrompere il cameriere affinche’, venendo al nostro tavolo ci comunichi che le nostre Ferrari non sono parcheggiate bene

-mandare un mazzo di fiori al loro tavolo con un bigliettino

-mandare un mazzo di fiori al loro tavolo senza un bigliettino ma con il cameriere che comunica in tono serio: ve li mandano i ragazzi di quel tavolo li

-mandarci da soli una bottiglia di champagne e far dire al cameriere che ce la hanno offerta el ragazze del tavolo li’…

insomma mentre ancora stavamo decidendo che fare G si gira evrso le ragazze e chiede con viso angelico:

“scusate ragazze”

silenzio

“ehm scusate?”

la ragazza F si gira e lo guarda schifata, S neanche si gira mentre C e’ un cesso e nessuno nota cosa faccia.

“vogliamo organizzare una pastata questa sera a csa nostra, e avevamo pensato di fare la Carbonara, ma nessuno si ricorda bene l ricetta”

e qui riesce a dare il massimo di se:

“ma secondo voi, nella carbonara, ci va’ l’aglio o la cipolla?”

ora, a parte che mettere l’aglio nella carbonara e’ piu’ grave che insultare contemporaneamente tutti gli inquilini della capanna del presepe, quello che colpisce e’ che eravamo in pieno agosto e l’idea di mangiare un pasta a base di uova pancetta e parmigiano era quantomeno inusuale, se non folle visti i quasi 40 gradi all’ombra, di sera.
Comunuqe la realta’ risulto’ piu’ amara della finzione e le ragazze non seppero risponderci, dando cosi’ prova di grande inesperienza culinaria e incomprensione della sottile ironia malcelata dal tono serio di domanda. Inizio’ una piacevole conversazione su ricette e via discorrendo la frequentazione diede i suoi frutti.
La tecnica da allora viene usata immutata, poiche’ se le ragazze non sanno come preparare una buona carbonara, glielo spieghiamo noi piano piano, arrivandoci per passi successivi se, invece, lo sanno, allora coglieranno l’ironia e la discussione vertera’ sulla “vostra” presunta ignoranza.
Infine, la scusa, come avrete notato e’ che noi stiamo organizzando una pastata e, allora, perche’ non invitare le ragazze ad assaggiare le delizie di cui tanto abbiamo parlato?

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