La tecnica del sonno

La tecnica del sonno non funziona mai. È questa l’informazione fondamentale che ogni Samot deve conoscere. È infatti risaputo che sbadigliare e addormentarsi mentre si parla con una ragazza è, nel 99% dei casi, controproducente.
La tecnica del sonno purtroppo per voi però non è una scelta, ma un dato di fatto. Vediamo allora come funziona e come si può cercare di evitarla attraverso un esempio pratico.
Su un volo che porta dalla Russia all’Italia un giovine Samot ha la fortuna di sedere accanto a una altrettanto giovine ragazza dalle moscovite sembianze. Purtroppo per lui però, il Samot in questione è molto stanco per via di una estenuante giornata lavorativa conclusasi con cena fuori e svariati tentativi di approccio con le ragazze indigene, tra l’altro con scarsi risultati nonostante la tecnica maturata in anni di allenamento. Di seguito un estratto dei pensieri del ragazzo.

Però interessante questa ragazza russa, chissà se - sonno… mamma mia che sonno…

- Ciao piacere mi chiamo Samot, vieni in Italia per lavoro o in vacanza?

Sonno

-Ah, a trovare un’amica, e ti fermi molto?

Sonno, provare a tenere gli occhi aperti! Su, su, su, dai che ce la fai

- Ah, quindi stai solo tre giorni

Concentrazione, dai che tre giorni bastano… sonno, oddio che sonno

- Quindi stai in Italia tre giorni…

Lo hai già detto idiota, ma che sonno però…dai chiediamole almeno la mail, o il numero di sonno… no cioè di telefono

- Si, no è che sai, ieri sera ho fatto un salto al Pyramid… si effettivamente abbiamo bevuto e ballato fino a tardi… eh, questa vita moscovita è molto faticosa.

Sonno, sonno, son… zzzzzz

Bene il Samot in questione a questo punto si è addormentato. Pare ci sia, infatti, uno stretto legame tra la stanchezza e l’addormentamento, è proprio questo il motivo per cui tentare di conquistare una donna con la tecnica della stanchezza non funziona mai. Nel caso in cui non vi addormentiate, nonostante le vostre rassicurazioni, la ragazza penserà che siete dei morti di sonno che non reggono un’uscita serale, altrimenti… beh, altrimenti penseranno ovviamente che vi siete addormentati. In ogni caso, non avrete il loro numero, il che è peggio che addormentarsi in aereo con una bionda
mozzafiato accanto.

La tecnica del principe azzurro

È inutile negarlo, il principe azzurro ha sempre avuto un grande successo sulle donne. Sarà merito del cavallo bianco, demerito del cavaliere nero (brutto e cattivo), non è dato saperlo, ma il principe azzurro ha sempre dominato nelle hit parade delle adolescenti di ogni epoca, cerchiamo di capire il perché.
La prima cosa che stupisce del principe azzurro è che non assomiglia affatto al modello maschile di eroe tutto muscoli e potenza: il principe è gracilino (almeno nella classica iconografia Dysney), ha i capelli cotonati, veste in calzamaglia e ha un aria tendenzialmente omosessuale.
Il principe azzurro, inoltre, non ha peli, non ha barba e, particolare altrettanto importante, non parla mai. A questo punto è evidente che codesto personaggio è apprezzato per la sua discrezione. Certo, qualcuno potrebbe insinuare che il principe azzurro viene scelto dalle donne solo perché facilmente manipolabile, ingenuo e candido nell’animo. Ma il principe azzurro ha dalla sua anche un altro importante dettaglio, che fa si che queste sue doti lo rendano molto desiderato: è molto bello.
Ovviamente questo non basta. Per comprendere il fascino del principe azzurro bisogna conoscere anche un po’ di storia, non è un caso che il principe vesta una calzamaglia e monti un cavallo bianco. Se cerchiamo di attualizzare codesto individuo ai tempi moderni, infatti, si notano due sostanziali aspetti: il principe è un uomo attento alla moda e ai dettagli (nel medioevo la calzamaglia era il capo di abbigliamento più “trendy”, mentre cappello e mantella erano accessori alquanto vistosi), mentre il cavallo bianco era indice di stabilità economica (altrimenti avrebbe avuto il solito ronzino). Oggi quindi il principe moderno vestirebbe con abiti griffati e guiderebbe auto di lusso.Quindi il principe azzurro non è altro che una persona un po’ cafona cui piace esibirsi e mostrare i propri soldi. Questi personaggi hanno presa sulle donne? Si. Quindi per essere sicuri di rimediare una bella cenerentola, nel senso di ragazza ingenua e magari un po’ ignorante (non ha studiato perché doveva svolgere i lavori domestici a casa della zia) ostentare è una tecnica sicuramente efficace.

Samot Blog… C’è un mucchio di donne li fuori!


Un giorno mi svegliai. Era un giorno di novembre, o forse era ottobre? Ok, era inesorabilmente il 24 di ottobre. Quel giorno, quel maledetto giorno, uscii dal lavoro, la stanchezza nelle ossa ma ancora tanta voglia di fare. Varcai la soglia e mi incamminai verso casa; il marciapiede, umido a causa della foschia che in quei giorni invade la città, scorreva lento sotto le mie scarpe: nuove e favolosamente “in style”, come si usa dire oggi. Salutai il barbiere, salutai il panettiere, salutai il giornaliere e continuai così, fino al portone. Quando aprii la porta, passai la corte che separava l’ingresso dalla mia palazzina, salii le scale e accesi il computer.
Potrei dire che mi misi a scrivere, quella sera, dopo il lavoro, ma non è vero. Un irresistibile fremito percorse le mie membra, uscii di nuovo.
Il tempo faceva ancora schifo, la città era grigia, ma c’era qualcosa, qualcosa che per troppo tempo era rimasto sopito sotto le macerie. Andai in centro, oramai sapevo cosa era, arrivai alla piazza più turistica che conoscevo, mi passai una mano nei capelli ed entrai in una grande libreria.
Si, perché forse voi, ingenui lettori, che per molto tempo avete provato a rimorchiare una donna, voi, che forse ci sarete anche riusciti, voi, che quando date la mano non la stringete, ebbene, voi che non sapete: la libreria è un posto dove non si va per scegliere un libro, ma per conoscere una donna.
Per questo quel giorno entrai in libreria, e andai diretto alla sezione romanzi. Presi un libro a caso, nulla che mi interessasse veramente, perché quello che mi interessava era due metri accanto a me; così, con quel libro in mano, in quella libreria del centro, mi avvicinai e le chiesi:”scusa, ho bisogno di un consiglio, volevo leggere questo romanzo, ma non sono affatto sicuro, puoi darmi qualche idea su qualcosa da leggere?”. Si, banale e schietto, diretto e lasciando capire che la lettura è un passatempo piacevole e che il quoziente intellettivo non è un numero da uno a cento. Nel mio sguardo in quel momento c’erano passione, sentimento e voglia di conoscersi, sul mio volto invece, un sorriso. Non un sorriso qualunque, un sorriso che da troppo tempo non trovava posto su di me. Era il numero 5: insolenza, aria di sfida e una traccia di sensualità. Troppo tempo era passato…
Ma quel giorno, quel giorno è successo qualcosa: Samot era tornato!E il mondo è pieno di belle donne!

Il Samot blog per tutti

Gentili lettori e lettrici, dopo varie richieste il Samot Blog è nuovamente on-line.
A lato trovate le varie sezioni, buona navigazione.

Samot

lettere dal nord

metti una sera. metti in un ristorante di una citta' del nord europa (vabbe' facciamo hannover cosi' e' chiaro per tutti di chi si parla!). lei e' seduta al bancone dietro una birra chiara, lui invece, seduto al tavolo aspetta cio' che ha ordinato. gli sguardi si incrociano magicamente come due ballerini dell'opera, e' un gioco sottile,prendersi e perdersi l'uno nello sguardo dell'altra. arriva la sua sua birra e lui, con un impercettibile gesto fa' un metaforico brindisi alla sconosciuta del ristorante. lei ricambia, un po' imbarazzata ma contenta, e' un attimo, basterebbe alzarsi, una scusa, una sigaretta, un nome, un saluto. invece niente, il tempo passa e due rimangono immobili, lui consuma la sua cena e chiede il conto. lei, colta di sorpresa si alza, gli passa vicino, un esplicito invito, e va in bagno. lui esce chiedendosi che cosa lo ha bloccatto, non e' timidezza e neanche paura, e' qualcosa di piu' profondo, cosa non ha funzionato? perche' in una situazione cosi' evidente lui, un cacciatore nato, uno sciupafemmine, un uomo il cui imperativo e' sempre stato nessuna pieta', ha fallito? ed allora che rivede tutta la scena, ripassano nei suoi occhi i momenti sospesi, gli attimi fugaci in cui i loro sguardi si erano incontrati, gia', i loro sguardi, lo sguardo di un uomo e lo sguardo... lo sguardo...lo sguardo di un cesso! ecco perche', ecco perche' non ci ha provato, perche' comunque sia, qualunque cosa dica, non e' riuscito proprio ad abbattere quell'ultima barriera di orgoglio che lo separava da lei.

hannover

perche´i tedeschi non sono poi cosi´male...

fiera del veicolo industriale...
avete in mente un posto pieno di camion, rimorchi e tipi grassi e tatuati pieni di birra?
bene, quel posto non e´niente se paragonato alla fiera del veicolo industriale di hannover!
anche le hostess non sono un granche´, cioe´alcune carine ci sono ma insomma.... il livello e´basso! comunque vi faro´un dettagliato racconto di questo vbiaggio ed in questa sede annuncio la nascita di un nuovo blog...il samot life blog...ebbene si, visto che ho9 poco tempo per pensare alle tecniche, per pensare alle donne (vabbe´quello magari un po´lo trovo) etc. faro´un nuovo sitino iun cui raccontero´le mie gesta milanesi e non solo (viagero´come una pallina di un flipper a quanto pare...)!!!
quindi abbiate pazienza:)
un saluto SAMOT

samot in trasferta...

gentili e gentili utenti (il primo per gli uomini il secondo per le donne), il samot nazionale e' momentaneamente assente causa repentino trasferimento a Milano per motivi occupazionali. condividendo un micrometrico monolocale privo di telefono,con il suomiglior amicoG e lavorando come uno schiavo tutto il giorno e' momentaneamente impossibilitato a pubblicare alcunche'... nella speranza di tempi migliori...un saluto SAMOT

P.S.
-ciao
-ciao
- abiti qui vicino?
-si in via..
-toh! di fronte a casa mia...
-davvero?
-si pensa...io mi sono da poco trasferito, non conosco niente... (bugia bugia!!) magari potresti farmi da guida..
-beh ...
-dai ti lascio il mio numero, magari quando stacchi dall'ufficio ci prendiamo un aperitivo...
-beh vabbe'...pero'
-eddai lasciami anche il tuo in fondo anche tu direi che non sei di milano
sorride
-effettivamente no
-e allora lo vedi che siamo nella stessa situazione?
-ok ok te lo do' il mio numero..
-ciao
-ciao

la tecnica dell’iguana

special thanks to Mileto for the subject


Una delle tecniche piu’ efficaci o comunque di grande impatto con le donne e’ sicuramente la tecnica dell’iguana.
Questa tecnica a prima vista puo’ sembrare banale, ma l’apparenza spesso inganna e, in questo caso direi che inganna sicuramente.
La prima cosa da fare e’ comprare un biglietto aereo per il Messico, o per un qualunque altro posto ove si trovino molte iguane.
Una volta arrivati dobbiamo cercare di procurarci la nostra iguana personale, a tal proposito e’ pieno di venditori abusivi di iguane, che sono illegali e maledettamente cari ma che, ci risolvono l’annoso problema della caccia autonoma.
Il piu’ del lavoro e’ fatto, ormai non ci resta che trovare una o piu’ ragazze che comprendano uno qualunque degli idiomi da noi conosciuti e iniziare la messa in scena, dapprima infatti ci avvicineremo inosservatamente alla nostra preda e, con gesto deciso posizioneremo la nostra iguana nei suoi paraggi, un ramo, una sedia, qualunque cosa, purche’ lei non se ne accorga, ci allontaniamo furtivi e, con un gridolino a meta’ tra un vagito di stupore ed un sospiro di ammirazione facciamo notare alla ragazza la presenza dell’iguana:
-guarda, si li’, alle tue spalle, un iguana, incredibile, e’ la prima che vedo!
Con l’occasione ci avviciniamo, magari ci sediamo accanto a lei e prendiamo la nostra iguana in mano.
-ma non hai paura
-no, il pericolo e’ il mio mestiere, le iguane sono molto pericolose ma io….
E cosi’ via.
In realta’ le iguane non sono molto pericolose, non per niente sono vegetariane ma, se lei non lo sa’ perche’ dirglielo? Comunque l’importante e’ iniziare una conversazione, quindi diciamo che abbiamo centrato il nostro obbiettivo.
Ora, nel 102 per cento dei casi la tecnica dell’iguana vi garantisce di avere uno scambio civile con una persona del sesso opposto per piu’ di sei minuti (considerando un margine di errore del 2 per cento) il che, per voi, non e’ affatto male visto che generalmente si interrompono al primo ciao, 0.78 secondi netti.
Ma passiamo ora alle solite critiche e ai soliti furbetti.
No, non si puo’ risparmiare il biglietto dell’aereo e tentare la versione “pecoreccia” della tecnica dell’iguana, se trovate un iguana in italia e lo fate notare ad una ragazza l’ipotesi migliore e’ che questa si metta urlare, quella peggiore e’ che stramazzi al suolo, quindi Messico o posto esotico, ma il solito furbetto, si tu, li’ in disparte che rimugini, lo so a cosa stai pensando… si potrebbe tentare con un altro animale europeo, la ragazza non urlerebbe e non scapperebbe…
A titolo di esempio pero’ vi raccontero’ cosa ho visto una volta: un ragazzo provava la tecnica con una pantegana in un baretto del centro, inutile dire che non ha funzionato, anzi, la poveretta e’ scappata inorridita dall’immonda visione nelle braccia del primo conosciuto che casualmente passava di li’.Quindi diciamo che questa e’ una tecnica vacanziera, non solo, e’ anche una tecnica solo per coloro che possono spendere svariate migliaia di euro per un viaggetto estivo e, in definitiva non garantisce niente, pero’ , se mai dovreste trovarvi per un qualunque motivo in un paese con delle iguane…ricordatevi di questa utile tecnica, vi sara’ molto utile!

la cassiera del supermercato

Esistono dei lavori, esistono delle attivita’, migliaia di persone cui non facciamo troppo caso, possono avere un eta’ qualunque, pensare quello che vogliono ma, nel nostro immaginario rimarranno sempre delle immagini indefinite, sfumate.
Insaccate in spesso orribili camici, mezzobusti forzati del nostro quotidiano le commesse del supermercat, nonostante cio’ che pensiate, sono delle persone.
Il primo choc che ho subito quando ho conosciuto una commessa di supermercato in panni non lavorativi e’ stato il fatto che quest’ultima era piu’ piccola di me.
Ora lo sanno tutti, le commesse sono delle entita’ astratta di eta’ superiore, lo sanno tutti, e’ sempre stato cosi’, da quando siete piccoli e non arrivate al malefico scaffale caramelle piazzato proprio di fronte alle casse, da quando stare seduti nel carrello era un umiliazione, primo perche’ girati di spalle alla strada, mentre lo sanno tutti che le macchine si guidano con la faccia avanti, secondo perche’ il must trendy era poter guidarlo il carrello!
Comunque, le commesse possono essere giovani.
In secondo luogo possono essere anche carine, qui purtroppo l’occhio clinico fa molto, perche’ il mezzobusto che ci viene offerto non rivela eventuali magagne sottostanti e,l anche perche’, come detto le uniformi dei supermercati, insieme a quelle del Mc Donalds sono tra i capi di abbigliamento piu’ orrendi che l’uomo abbia mai creato. Infatti sono stati creati da donne, servono per non mettere in soggezione le clienti, per farle sentire in un luogo sicuro, senza concorrenza, un luogo dove spendere senza problemi, senza preoccuparsi di mariti o dei poveri pargoli.
Comunque, nonostante tutto e per fortuna, esistono commesse carine.
In ultimo, e questa e’ stata la rivelazione piu’ atroce che abbia mai dovuto sopportare: le commesse pensano!
Ebbene si, nessuno ci ha mai pensato, facciamo la spesa distrattamente? Cacciamo nel carrello quello che capita? Non badiamo al risparmio o, siamo i maniaci dell’offerta a tutti i costi, tanto che l’altra settimana siamo tornati con tre scatole di gelato alla macadamia che neanche ci piace solo perche’ costava poco? Ebbene le commesse vedranno tutto, tutto quello che avete comprato, e vi giudicheranno!esato signori, le commesse vi giudicano, sanno se mangiate male, sanno se vi puzza il fiato, sanno se andate bene di corpo (tutte informazioni facilmente deducibili dalla nostra spesa media) e se fate sesso, vabbe’ diciamo che almeno sanno se comprate i preservativi al supermercato e quanti!
Ora che sapete queste grandi verita’ sulle commesse dei supermercati non dovete spaventarvi, non sono delle “grandi sorelle” che tutto vedono e tutto sanno, inoltre , contrariamente all’orwelliana visione del controllo nel nostro caso si puo’ facilmente sfruttare la situazione in nostro favore per attirare le attenzioni di un bel esemplare di cassieris comunis di supermarket!
Per prima cosa, la tecnica prevede un giro dei supermercati della zona, considerando una densita’ di cinque sei supermercati per ettaro direi che le probailita’ di incontrare una cassiera carina sono ovviamente elevate.
Fondamentale in questo caso il tempismo, siccome non possiamo fare 200 spese al giorno ogni giorno cambiamo supermercato ma, appena troviamo la cassiera adatta all’attacco bisogna agire subito, senza esitazioni pena, un continuo tornare nel supermercato senza mai azzeccare il suo turno lavorativo.
Ora abbiamo visto la cassiera carina, allora, rimettiamo a posto tutta la spesa precedentemente fatta, compresi i cuccioloni algida che sono tanto buoni ma fanno tanto bambacione e ringo, si lo sappiamo che che siete dei bravi ragazzi e fate merenda con ringo ma adesso non mi sembra affatto il momento (vale anche per nutella, merendie etc etc).
Il primo approccio infatti deve essere quello di una persona sana e bilanciata, quindi nulla di particolare, la spesa ideale, e c’e’ un motivo, e’ quella per un pasto singolo sano e nutriente.
Ad esempio potreste comprare una bistecca, con un paio di limoni, un po’ di insalata, una bottiglietta di aceto balsamico di qualita’ e una bottiglia di vino, buono.
Voi siete delle persone che mangiano bene, in modo salutare (bistecca ed insalata) ma che sanno godersi la vita (aceto balsamico e vino).
Bene, con il nostro carrello ci dirigiamo verso la cassa e e, mentre lei sta passando i prodotti sul lettore ottico diciamo in subdola maniera e con aria affranta:
“ah…. Chissa’ che mi mangero’ oggi per cena”
a meno che lei non sia proprio una tutto lavoro e bip sorridera’, e voi potrete iniziare a fare qualche battutina, fondametale, in questa fase e’ sapere quando lavora e darle un “appuntamento alla cassa” per il prossimo giorno di lavoro.
In realta’il piu’ e’ fatto, ma voglio lo stesso omaggiarvi di qualche trucco da me personalmente testato che funziona e che potete utilizzare come jolly se vi doveste sentire persi o non sapeste piu’ che fare.
Il primo, da usare nelle prime spese, cioe’ le prime visite e’ quello, una volta in fila, di infilare nella spesa un pacchettino da tre di baci peruggina, una volta passato dall’altra parte della cassa recuperare il pacchetto anziche’ metterlo nella busta, aprirlo e, insieme ai soldi del conto offrirle un bacio, di grande effetto.Il secondo ‘ ancora piu’ ardito e richiede una piccola dose di coraggio, il giudizio degli altri clienti sara’ infatti vostro nemico. Prendete sempre dal solito scaffale vicino la cassa una scatolina di gomme, piu’ precisamente quelle confezioni che all’interno due pacchetti a forma di scatolina, tipo l daygum o altre, fate passare sul conto come primo oggetto della spesa, mentre lei passa glòi altri prodotti voi, a penna (avete sempre una penna con voi vero?) scrivete su un pacchettino il vostro nome e il vostro numero di telefono, quando pagate glielo date dicendo che sarebbe carino rivedersi, magari non sempre alla cassa 1, magari anche per un aperitivo quando finisce di lavorare, interpretate il suo sguardo, ogni sitazione e poi fate vedere il vostro pacchetto gemello, evidentemente manca qualcosa…forse e’ proprio il suo numero di telefon

avventure al supermercato

Passo tra gli scaffali con il carrello, ok e’ il miserrimo cestino, la mia spesa supera difficilmente i 10 euro.
Tra le file di succulenti prodotti individuo una ragazza carina, ma la conosco! E’ la ragaza di Gianluca, vatti a ricordare come si hiama.
Lei mi vede e mi saluta, per nome ovviamente.
Parliamo del piu’ e del meno per un po’, commentiamo il suo carrello stracolmo mentre il mio cestello contiene solo un vasetto di yougut alla vaniglia, mi faccio consigliare l’insalata migliore e proseguiamo la spesa insieme. Ma si sa’, tutti i nodi prima o poi vengono al pettine.

Beh ma allora sentiamoci qualche volta anche con gli altri, non mi hai mai chiamata

Dunque, qui iniziano i problemi, se la ragazza in questione e’ veramente la ragazza di gianluca, allora non siamo mai usciti “con gli altri insieme”, ci simo incontrati ad una festa e poi ad un aperitivo, fine, niente uscite insieme e, inoltre io non ho mai avuto il suo numero.

Beh non ti ho mi chiamata perche’ non ho il tuo numero…

Ma come no, dai che te lo ho dato, mica lo avrai cancellato?

Ma no, io non ce l’ho...

Simulo di cercare sull’agendina un nome che non ricordo.
Chissa sotto che nome lìho salvato, se l’ho salvato, io non mi ricordo di averlo mai preso…

Gia’ samot, come mi chiamo?

Perfida!

...

Ok ti aiuto Beatrice!

Ah gia’, ma ti giuro che me lo ricordavo, pero’ ancora niente Beatrice sul cellulare

Guarda Samot io ho il tuo sul mio cellulare, ora ti chiamo e vedrai che appare il mio nome

Ma si sa’, a volte il fato e’ avverso e il mio telefono non prende.

Vabbe’ dai, quando riprende ti arriva il messaggino con il mio numero e vedrai che ce lo hai in memoria.

Finita la spesa torno a casa, dimentico l’accaduto e alle sette beep beep!
Toh? Un messaggio?
Ti ha cercato il seguente numero...
Non ricordando nulla dell’accaduto telefono:

salve, sono Samot,con chi parlo? mi hai telefonato?

Ciao Samot! Allora lo avevi cancellato davvero il numero!


Ah ciao!!ma sei la ragazza del supermercato!

...


Si si mi ricordo, ehm si

Come mi chiamo?

...

Beatrice deficiente!


Ah si…ehm scusa…ho la testa altrove oggi (si nel water!) allora dai ora ho il tuo nome con pure il numero giuro che non me lo dimentico! Ti chiamo in settimana e slutami Gianluca

...

Ore 9

Ciao leo
Ciao Samot
Oh, lo sai chi ho incontrato oggi?
Chi?
La ragazza di gianluca!
Ma chi Antonia?
No, beatrice…
Ma guarda che la ragazza di gianluca si chiama Antonia!